Da ieri pomeriggio, finalmente, ODYSSEY è online sul nostro canale di YouTube. La lavorazione è stata lunga e la gestazione di questo cortometraggio ha significato per BNV Entertainment un ragionamento profondo sull’uso del mezzo machinima e sulla sua evoluzione.
Il lavoro è concluso, dunque e potete godervi, dunque, i ventisei minuti di questo nuovo cortometraggio di fantascienza.
ODYSSEY è un viaggio interiore. Un viaggio attorno alla condizione umana, usurpata nella sua centralità dalla tecnologia che, da un lato le permette di sfiorare lidi remoti ed impensati ma che, dall’altro, le strappa continuamente vita e fantasia.
Il viaggio non è quello dell’esplorazione spaziale, qui mostrato come pericoloso e rischioso bensì quello della conoscenza del proprio io, della propria esistenza, dei limiti umani che, nonostante tutto, ricadono nell’operato di ognuno di noi senza se e senza ma.
L’umanità è aggredita dalla tecnologia, non riesce a tenere il passo dell’evoluzione tecnica. Moralmente e psicologicamente, la razza umana è all’incirca coeava della scoperta del fuoco. Non si può pensare che possa comprendere appieno gli strumenti che essa stessa crea per il proprio diletto o per il proprio avanzamento sociale.
Ma non tutto è perduto. Di fronte alla perdita più grande e importante, quella della propria razza e, quindi, della propria realtà quotidiana, la tecnologia incontra l’ultima necessità: quella di portare avanti, comunque, un messaggio e un messaggero. Dalle fattezze tecnologiche, certo, ma costruito dalle mani di un umano, di un uomo.
Un uomo che ha perso tutto ma non la speranza in un futuro, comunque, ricco di umanità. In grado di trascendere quei confini che la sua stessa natura gli impone. E’ un circolo chiuso in cui ogni cosa ritorna, alla fine, alla sua origine. Dio e l’uomo. L’uomo e la macchina, in un’esacerbante caleidoscopio di incertezze e di profonde riflessioni sullo scopo ultimo di chi, come il protagonista, ricerca a tutti i costi la conoscenza.
La risposta è alla fine rivelata e troverà il significato ultimo dell’esistenza nella realizzazione di qualcosa di “altro”, di inumano. Di tecnologico. Solo con la tecnologia l’uomo è davvero umano, in quanto infonde la vita, dopo averla persa.
Una riflessione, quest’ultima, non così scontata, dopotutto.